LABORATORIO DI SCRITTURA AUTOBIOGRAFICA IN BARCA

TRA CIELO E MARE

a cura di Erminia MURCHIO

Scrittura autobiografica significa scrivere di sé e per sé: ogni persona si ritrova, prima o poi, a voler fare il punto della situazione della propria esistenza o, più semplicemente, a voler cogliere quell’attimo, quella sensazione, così indistinta e diafana, che deve essere acchiappata e ”fissata” in qualche modo, subito,  per paura di perderla, di dimenticarla. È una scrittura della memoria, dei ricordi, ma anche dell’hic et nunc, del qui e ora; essere tra cielo e mare e terra…aiuta, anzi, è uno stimolo.

Sino all’anno scorso avevo condotto Laboratori di Scrittura Autobiografica, fondamentalmente, stanziali (presso biblioteche, centri sociali o di riabilitazione), alcuni itineranti (per monti e boschi). Nel settembre 2022, per la prima volta su una barca a vela, Tanimar. Ed ha funzionato! L’idea originaria, che proprio il navigare conciliasse la scrittura di questo tipo, si è rivelata vera e concreta.

L’acqua è l’elemento primordiale: pare che le prime forme di vita abbiano avuto origine dal mare, dall’acqua; ogni essere umano, ogni embrione, si è formato ed è cresciuto nel liquido amniotico, è stato la nostra culla e nido, il nostro ambiente naturale, ove eravamo protetti, nutriti e ci muovevamo con facilità. Senza, non riusciamo a sopravvivere, se non per pochissimi giorni. Anche se

non lo “sappiamo”, anche se non ne siamo consapevoli, o meglio, non lo teniamo sempre presente nella nostra mente, un viaggio in mare ci riporta alle origini: nostre, di ogni singolo essere vivente, di specie, di presenza vitale sul pianeta. Molte paure legate al nuotare, al mare, all’acqua hanno cause ignote, remote, inconsce e, similmente, anche una particolare propensione, predisposizione, amore per la sostanza che tutto circonda e tutto bagna può risultare misteriosa.

Navigare in barca, specie se è a vela, è una rêverie nel passato, mentre si viaggia nel presente. La barca ci dondola, ci ninna, la sua forma ricorda una culla, al resto pensa e provvede il moto perpetuo delle onde.

Un altro elemento ci circonda sempre e da sempre, ancor più vitale dell’acqua.

L’ARIA

Tutti gli esseri viventi su questo pianeta, tutti i nostri predecessori, hanno capito molto presto di non poterne fare a meno. Anemos, soffio, respiro vitale, spirito, i Sacri Spiriti, il cielo. Non tutti hanno conosciuto il mare, le grandi distese di acqua, oppure, pur vedendole, ne sono rimasti diffidenti per lungo tempo; tutti hanno imparato ad osservare il cielo, a studiarlo: sole, luna, stelle, vento, pioggia, neve, e a cercare in esso le risposte alle proprie domande. Che fossero quelle legate alla sopravvivenza quotidiana o le altre, più sofisticate, sul chi siamo, da dove veniamo e dove andiamo. Il cielo, i fenomeni naturali, frequentemente, sono stati connessi con quelli soprannaturali: animismo, spiritismo, gli dei dell’Olimpo…sino alle grandi religioni monoteistiche.

Tutto questo, e molto altro, costituisce l’humus, il substrato, spesso inconsapevole, di vissuti ed esperienze del navigante. Ma anche di chi scala una montagna oppure percorre un trekking che lo tiene distante nel tempo e nello spazio dalla c.d. civiltà urbana.

Saremo vicino o sopra un’isola che altro non è che un pezzo staccatosi dal continente africano (Lampedusa) –e dall’Africa tutto è iniziato, dalla nostra progenitrice Lucy- oppure ci accostiamo a Linosa: un vulcano emerso dal mare. Questa settimana, quindi, rappresenta molto di più di una semplice vacanza: ci mette in contatto con i quattro elementi fondamentali: aria, acqua, terra, fuoco! La rada di Linosa è quel che resta di un cratere di secoli fa. Tutte situazioni, stimoli, che favoriscono, quasi richiedono, impongono, l’atto di memorizzare su carta.

Siamo un piccolo gruppo, su un natante che è un puntino in mezzo al Mediterraneo: un micromondo in uno spazio infinito. E il gruppo incoraggia, sostiene, alimenta nello scrivere, perché, è curioso, ma succede sempre (o quasi) che i pensieri scorrano, saltellino da una persona all’altra, in similitudine o in continuità.

Occorre solo un po’ di curiosità per sé stessi e per gli altri e, naturalmente, rispetto e discrezione reciproci.

Per ogni momento di scrittura (un’ora o più) fornirò uno spunto, una traccia, una suggestione, una fotografia (alcune portate dai naviganti stessi): ogni partecipante, si esprimerà nel proprio modo, quello che risulta più congeniale, non occorre essere dei letterati (anche se, a volte, ci si scopre… poeti). Gli incontri dedicati al Laboratorio saranno quotidiani (con l’esclusione dei giorni di arrivo e di partenza), sfruttando e adattandosi alle condizioni di luce (alba, tramonto, stellata notturna…) e di vento/mare.

Alla fine della scrittura è previsto un tempo di condivisione, di lettura a voce alta, che non è obbligatoria, ma che è molto utile e preziosa, chi non se la sente, rimane in silenzio, ascoltando le voci e i racconti delle altre persone.

Consiglio un quaderno e una penna (la scrittura tradizionale, a mano, meglio si addice), però, chi si trova meglio con un tablet o altro device può utilizzarlo. Un piccolo taccuino potrà servire, comunque, per altre circostanze, magari decisamente più solitarie…

Genova, gennaio 2023


Chi sono

PRESENTAZIONE DI ERMINIA MURCHIO

Esperta in Metodologie Autobiografiche, mi occupo di scrittura autobiografica dal 2010.

Avevo, allora, iniziato a frequentare il Circolo di Scrittura Autobiografica Elisabeth Bing di Genova e, poco dopo, vari percorsi formativi presso la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari (AR).

Sono una psicologa del lavoro e delle organizzazioni e nell’arco della vita professionale mi sono occupata, principalmente, di formazione degli adulti, di orientamento e selezione, di consulenza organizzativa e di Qualità della vita al lavoro; sia all’interno della pubblica amministrazione (Ufficio formazione e organizzazione di una grande realtà occupazionale genovese), sia per il Terzo Settore o per altre istituzioni pubbliche (ambito milanese).

Le mie “origini” lavorative sono, però, nel sociale, nella rete di servizi di prevenzione e cura alla persona, in particolare i Consultori Familiari (Corsi di Preparazione alla Nascita…), l’area della disabilità e degli anziani.

“Prevenire è meglio che curare” è una frase in cui mi riconosco: non a caso ho dedicato molte energie per metterla in pratica nel mio lavoro.

Anche all’Università di Genova, ove sono stata Professore a contratto, ho insegnato “Psicologia dei Gruppi e promozione del benessere”.

Collaboro con la rivista “IL GALLO”, con articoli relativi  a mostre ed eventi culturali.

Amo il mare, soprattutto quello delle nostre isole, rimasto più intatto, e, ancora di più, solcarlo su una barca a vela.

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